Armonizzare, integrare, sviluppare: a questo bisognerebbe tendere per essere sempre più allineati con la propria essenza, per poi poterla e saperla esprimere e realizzare.
A questo aspiriamo noi di Studio Sé proponendo delle esperienze utili per una maggiore conoscenza di se stessi e quindi di quelle parti, di quelle funzioni meno sviluppate, bisognose di essere svelate per potenziarle e armonizzarle. Le nostre facoltà, le nostre energie trovano espressione nelle funzioni psichiche, strumenti indispensabili a disposizione dell’IO per auto realizzarsi.
La STELLA delle FUNZIONI , mappa ideata da Jung ma ampliata dal medico psichiatra Dott. Roberto Assagioli, ben rappresenta tutte le funzioni psichiche strumenti di espressione di un IO in una personalità ben centrata, integrata, armonizzata che “funzionano” in maniera indipendente l’una dall’altra e con scopi ben distinti.
Esse sono: sensazione, desiderio/impulso, emozione/sentimento, immaginazione, pensiero, intuizione, volontà. Ogni personalità possiede delle funzioni preferenziali che sono più sviluppate di altre e che ci fanno accedere alle esperienze sempre attraverso loro e quindi un buon lavoro di conoscenza e di integrazione porta ad un equilibrio di ciascuna funzione attraverso la “funzione volontà” che permette una gestione ordinata della psiche e l’espressione di ogni voce al momento opportuno, come un direttore di orchestra che riesce a creare un suono armonico.
Ogni funzione è posizionata esattamente di fronte al suo opposto per sottolineare l’importanza del lavoro di armonizzazione e di cura dell’opposto per comporre i molteplici aspetti dell’uomo in un tutto unico in cui ogni parte abbia la sua vera funzione in una “sintesi degli opposti”. Quindi troviamo che la sensazione deve integrarsi con il suo opposto che è l’intuizione, l’impulso/desiderio con l’immaginazione, emozione/sentimento con il pensiero e alla funzione volontà la benefica capacità direttiva, regolatrice, equilibratrice delle attività psichiche, a disposizione dell’espressione del centro di coscienza.

Qui prenderemo in esame la funzione emozione/sentimento e il suo opposto la funzione pensiero. Gli elementi emotivi danno energia, e comprendono le passioni, le emozioni, i sentimenti personali, estetici, morali, universali, ma c’è una grande differenza tra l’emozione e il sentimento: il primo è energia pura, come una grande diga che aprendosi entra in contatto con il mondo, si colora e diventa sentimento che sarà positivo qualora il contatto sia stato piacevole o negativo se il contatto è stato frustrante. Il sentimento è quindi la realizzazione, la facoltà del sentire.
La funzione pensiero è la capacità di ragionare e di mettere a fuoco la mente. Le passioni, i desideri, la fantasia tendono a farla deviare continuamente e diretta dalla funzione volontà può diventare creativa.
Giocare, curare, armonizzare l’opposto ci fa stare in un processo dinamico di trasformazione dove se una persona ha più sviluppato la funzione pensiero tenderà a muoversi sempre sul mentale e quindi dovrà necessariamente trovare un equilibrio fra “ragione e sentimento” mediante il riconoscimento delle rispettive funzioni e dei campi di azione di entrambi, per arrivare ad una perfetta sintesi che trasforma e sublima i due poli in una realtà più elevata.
Anche la filosofia taoista unisce gli opposti, il TUTTO include il principio e il suo contrario. Nello Yin e nelle Yang l’uno esiste in relazione all’altro, lo completa e lo include. In questo principio coesistono notte giorno, sole luna, pieno vuoto, maschile femminile, terra mare, cielo terra. L’unione di due entità distinte, entrambe intere e definite.
Ecco allora l’importanza di fare tutte quelle esperienze utili per potenziare la funzione meno sviluppata per attuare la sintesi e armonizzare gli opposti, per conoscersi sempre di più, per continuare nel viaggio della propria crescita personale per vivere una vita piena, ricca, nell’accoglienza della molteplicità che ci abita con un lavoro di integrazione e non di conflitto.
Cinzia
Bibliografia
La Sala Batà,A.M.(2007). Cercando se stessi. Firenze: L’Uomo Edizioni