Il nostro stile di vita e il lavoro sono strettamente connessi: il disagio lavorativo condiziona il nostro stile di vita e viceversa, dove per stile di vita si intende l’insieme dei comportamenti, sentimenti, idee, emozioni, valori, opinioni che contraddistinguono una persona rendendola unica ed irripetibile quindi definisce il nostro modo di stare nel mondo, di come lo percepiamo e di come percepiamo noi stessi.
È la modalità con la quale ci muoviamo verso le nostre mete servendoci dei mezzi che ognuno di noi ha a disposizione.
Il lavoro sta sempre più assumendo importanza per la nostra realizzazione, per la costruzione e l’affermazione della nostra identità; le nostre caratteristiche personali dovrebbero trovare espressione all’interno del nostro lavoro e dove questo non accade lo stress che accumuliamo porta disagi che si riflettono sulla nostra vita familiare, sociale e anche lavorativa.

Ognuno di noi ha motivatori diversi, quindi le spinte motivazionali all’interno della persona sono un fatto soggettivo e si traducono in comportamenti, atteggiamenti, intenzioni, credenze ed obiettivi. La funzione motivazionale rappresenta l’esigenza di entrare in possesso di risorse per conquistare uno stato di benessere o superarne uno di malessere, quindi per soddisfare dei bisogni.
Il lavoro occupa uno spazio importante nella nostra vita non solo a livello di tempo ma anche per la nostra esigenza di soddisfare bisogni e desideri: dovrebbe soddisfare il desiderio della persona di esprimere le proprie capacità , di mostrare il proprio talento e la propria unicità, di dimostrare la propria forza, il proprio valore in una sfida con se stessi che mobilita energia e spinge al miglioramento. E’ importante che ciascuno senta di poter contare, di poter incidere nella propria realtà esprimendo progettualità, decisionalità, azione. Il lavoro dovrebbe appagare il desiderio di essere visibili e riconosciuti ed accettati per le proprie caratteristiche, il desiderio di estendere le conoscenze, di sentirsi più efficaci, di esprimere il proprio potenziale interno. In definitiva il lavoro dovrebbe soddisfare il bisogno di sicurezza, di appartenenza, di stima, di autorealizzazione, di successo.
Dove tutto questo non accade nasce un disagio lavorativo che può essere dettato da una insoddisfazione del lavoro che già si ha, dalla perdita del lavoro, o dalla disoccupazione, situazioni che non permettono l’espressione delle proprie potenzialità e della propria identità lavorativa.
Se si sta vivendo un disagio sul posto di lavoro dove non ci si sente riconosciuti per le proprie peculiarità o si sta sperimentando una situazione di burnout o mobbing possono essere di aiuto degli incontri di counselling che favoriscono l’attivazione delle capacità decisionali e la scoperta di una personale modalità di cambiamento. Qualora invece ci si sta attivando per cercare un’occupazione e non si sa come impiegare in modo costruttivo le proprie energie per risolvere il problema, degli incontri di empowerment possono aiutare a riorganizzare le idee e a definire un piano di azione.
All’interno delle proprie attività Studio Sé promuove percorsi di counselling come sostegno in momenti difficili e di empowerment e orientamento al lavoro con l’obiettivo di fare una analisi accurata delle competenze personali e professionali.
Cinzia