Quanto spazio diamo alle nostre abitudini?
Ogni giorno compiamo una serie di azioni in modo inconsapevole e in “pilota automatico” senza nemmeno accorgercene.
Ogni volta che ripetiamo un’azione essa si imprime nella nostra memoria, fino a che non siamo in grado di compierla senza pensare, diventando un’abitudine.
Ma che peso ha l’abitudine nella nostra vita?
“Mantieni i tuoi pensieri positivi
Perché i tuoi pensieri diventano parole
Mantieni le tue parole positive
Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti
Mantieni i tuoi comportamenti positivi
Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini
Mantieni le tue abitudini positive
Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori
Mantieni i tuoi valori positivi
Perché i tuoi valori diventano il tuo destino.”
Mahatma Gandhi
Con questa citazione di Mahatma Gandhi vogliamo approfondire il ragionamento sulle abitudini.
Le abitudini sono dei comportamenti automatizzati che ci permettono di eseguire delle azioni senza doverci investire energia, ottimizzando tempo e risorse, e quindi sono un elemento utile ed importante nella nostra vita, quando sono funzionali, cioè ci aiutano ad ottenere risultati positivi e benefici.
Spesso però le abitudini sono dis-funzionali, cioè diventano inutili, oppure, ancora peggio , diventano delle vere e proprie zavorre, o addirittura possono essere o diventare dannose.
Questo avviene per tanti motivi, uno dei quali è perché possono essere abitudini che sono state acquisite in un certo periodo della vita, ma che non sono più coerenti con l’evoluzione che abbiamo fatto, oppure perché sono abitudine che ci sono state tramandate e che abbiamo acquisito automaticamente senza un approccio consapevole; un esempio semplice può essere aver “assorbito” dal nostro ambiente familiare un determinato modo di organizzare le nostre attività giornaliere e continuare ad adottarle semplicemente perché “è così che si fa”, salvo poi scoprire che queste abitudini ci rallentano invece di aiutarci.

Un cambiamento delle nostre abitudini richiede a volte molto sforzo e spesso ci si arrende prima e non si riesce ad andare oltre la situazione di disagio.
Una volta che il cervello si è impadronito di un’abitudine l’intero arco della sua esecuzione avviene al di fuori della nostra consapevolezza. Portare quindi alla piena coscienza l’abitudine automatica, per poi modificarla, è il primo passo importante da fare, per uscire dai percorsi prestabiliti con l’obiettivo di poter essere nella piena libertà di decidere.
Il lavoro sulle abitudini non sane potrebbe essere un viaggio che ci porta più in profondità, infatti raggiungere la piena consapevolezza dei nostri schemi e quindi dei nostri attaccamenti e della nostra dipendenza può essere di aiuto per raggiungere la possibilità di aprirci ad un lavoro spirituale e per collegarci alla nostra vera essenza : lo scopo della nostra esistenza come sostiene la psicologia transpersonale.
La piena coscienza può essere vista come un rimettere a fuoco la maniera con la quale percepiamo le forze della nostra natura e il modo con il quale ci aggrappiamo alle nostre abitudini, modi e maniere che ci portano solo sofferenza e che riducono le nostre scelte esistenziali.

Liberi di decidere possiamo allora esplorare la creatività, l’ispirazione, la gioia, la soddisfazione, la bellezza, l’intuizione, la meraviglia, attività che avvengono ai livelli “superiori” della nostra psiche con un continuo flusso di energie e farne l’esperienza.
Più ci liberiamo dai condizionamenti più si fa vivo il bisogno di ritrovare la nostra identità, l’aspetto più vero di noi stessi. Il lavoro sulle abitudini, gli attaccamenti, le azioni e reazioni diviene quindi urgente per non rimanere pietrificati nella nostra vita, per stare con un atteggiamento di recettività e di apertura nei confronti della sorgente di inesauribile potere che è dentro di noi : tutti noi abbiamo facoltà di ordine superiore che non conosciamo.
Insomma, il percorso di miglioramento della nostra vita può iniziare anche da qui, dal riconoscere quali abitudini di agire, di pensare ci contraddistinguono, capire quelle che non sono più coerenti con ciò che desideriamo e scegliere di sostituirle con abitudini potenzianti.
Ci sono molte tecniche che possono aiutarci in questo “laboratorio di benessere”, e possiamo sperimentarle, e scegliere quelle che più sono in risonanza con noi.
Noi di Studio Sé ne abbiamo sperimentate diverse, ed abbiamo deciso di proporle anche in combinazione le une con le altre, perché pensiamo che questo ci dia più opportunità, e perché non siamo sempre uguali a noi stessi, e quindi in alcuni momenti un approccio può essere meno efficace, e può essere decisivo avere un’alternativa.